Il nostro primo cartellone pubblicitario… fotovoltaico!

Come accennato nel post precedente, abbiamo finalmente realizzato il nostro primo cartellone pubblicitario fotovoltaico!

L’intervento è stato progettato e realizzato integralmente da EquiWatt s.n.c., consentendo una notevole riduzione del costo dell’impianto finito rispetto ai concorrenti.

Il servizio proposto comprende:

  • Studio energetico sulla configurazione impiantistica del fotovoltaico stand-alone (cioè non collegato alla rete elettrica), con garanzia di funzionamento nelle condizioni operative peggiori (autonomia di quattro notti invernali, dopo quattro giorni in assenza di Sole)
  • Studio illuminotecnico sui fari LED per esterno, il cui effetto risulta comparabile con quello ottenibile da soluzioni convenzionali (fari a ioduri metallici di potenza 5 volte maggiore). L’impianto risulta inoltre conforme alle normative nazionali e regionali sull’inquinamento luminoso.
  • Progetto strutturale degli elementi di sostegno per assicurare adeguata resistenza agli agenti atmosferici, secondo normativa vigente.
  • Realizzazione della struttura di sostegno dei moduli fotovoltaici e delle lampade, della struttura di contenimento delle batterie e del sistema di controllo, a partire da semilavorati.
  • Installazione e collaudo dell’impianto.

Questa soluzione ha permesso al cliente di annullare gli oneri da sostenere per l’allaccio dell’impianto alla rete e tutte le spese legate ai consumi elettrici (in costante aumento).

Le lampade LED, inoltre, hanno una vita molto lunga (100’000 ore), riducendo ulteriormente i costi di manutenzione dell’insegna.

Con queste premesse, è evidente come il costo dell’impianto realizzato verrà recuperato in brevissimo tempo.

Per maggiori informazioni, visita la nostra pagina dei contatti.

MAD – Micro Anaerobic Digester

MAD (Micro Anaerobic Digester) è un impianto innovativo che consente di produrre energia in modo pulito ed efficiente a partire da scarti di origine agro-zootecnica (deiezioni animali, residui colturali, etc.), ideato con l’obiettivo di rendere la tecnologia del biogas accessibile ad una più ampia fascia di popolazione.

L’impianto progettato dalla EquiWatt s.n.c. consiste infatti in un digestore anaerobico innovativo sia per tecnologia (ridotti ingombri ed efficienza di conversione maggiore), che per taglia (potenza del modulo base 10 kW).

A differenza degli impianti biogas di taglia commerciale, il MAD è adatto ad essere ospitato in aziende agro-zootecniche di piccole-medie dimensioni (ad es. 30 ÷ 200 capi bovini adulti, la tipologia più diffusa nel centro-sud Italia), presentando i seguenti vantaggi:

  • Produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Un impianto di questo tipo è classificato come IAFR (impianto alimentato a fonte rinnovabile) è può accedere ad un regime incentivato di vendita dell'energia elettrica prodotta.

  • Integrazione al reddito e risparmio energetico. Il biogas prodotto dall’impianto MAD è convertito in calore ed energia elettrica, evitando il consumo di combustibili fossili e i relativi costi di approvvigionamento. L'energia termica generata in loco comporta un effettivo risparmio, contribuendo a soddisfare il fabbisogno interno dell’utenza o venendo ceduta ad attività produttive limitrofe (caseifici, lavorazione di prodotti alimentari, etc. ).

  • Produzione di ammendante di origine biologica. Il materiale organico in uscita dal processo può essere utilizzato come ammendante agricolo di alta qualità (compost) e di origine biologica, il cui impiego è alternativo a quello dei prodotti chimici che normalmente vengono utilizzati per questo scopo.

  • Creazione di valore aggiunto per i prodotti agricoli biologici. Le aziende agricole italiane ed i loro prodotti gastronomici rappresentano alcune delle più riconoscibili eccellenze del comparto produttivo italiano. L’integrazione di una tecnologia rispettosa dell’ambiente e bio-compatibile come quella del MAD in strutture di questo tipo aggiungerebbe un ulteriore spunto per la caratterizzazione e la valorizzazione dei prodotti e dei servizi offerti.

Il corretto inserimento di un impianto di questo tipo in un'azienda zootecnica posta in una zona vulnerabile, consentirebbe inoltre di rispettare i limiti imposti dalla Direttiva Nitrati (di questo argomento si è già parlato in un altro post), risparmiando sui costi necessari allo smaltimento dei reflui o evitanto, teoricamente, di dover pagare multe salate!

Allo stato attuale stiamo cercando fondi per costruire il nostro impianto pilota, per informazioni contattaci attraverso i soliti canali.

Quanto rende un impianto fotovoltaico?

Attenzione: questo articolo si riferisce al vecchio sistema incentivante “Quarto Conto Energia”, non più in vigore dal 12 Luglio 2012.

Questa è la domanda ricorrente che ci viene posta ogni volta che qualcuno scopre qual'è il nostro lavoro o di che cosa ci occupiamo. Nessun dubbio sull'effettiva sostenibilità ambientale del fotovoltaico o sulle molteplici criticità legate all'installazione di grossi impianti a terra (ai quali, ci piace ricordarlo, noi siamo fortemente contrari)... quanto rende, si vuol sapere. In quest'articolo proviamo a dare una risposta un attimo più elaborata del classico dipende con il quale liquidiamo questo tipo di discorsi.

Ogni impianto ed ogni utenza hanno caratteristiche differenti ed è difficile generalizzare. Per fornire qualche dato in questo articolo verrà presa come esempio un'utenza domestica del centro Italia che disponga di un'adeguata copertura esposta alla radiazione solare (tetto a falda, piano, etc...).

Un impianto fotovoltaico da 3 kW di picco installato a Roma può ambire a produrre almeno 4'000 kWh all'anno: questa energia rappresenta grosso modo il fabbisogno di una famiglia di 4 persone, la cui spesa annua per la bolletta elettrica si attesta mediamente, ai prezzi attuali, a circa 800 € all'anno.

Pur essendo l'energia prodotta dall'impianto e il fabbisogno dell'utenza sostanzialmente uguali, essi non sono contemporanei (si pensi, ad esempio, ai consumi notturni per l'illuminazione degli ambienti): a seconda dello stile di vita e delle abitudini dell'utenza solo il 50 - 80% dell'energia prodotta viene autoconsumata, il resto viene immesso nella rete elettrica e da essa prelevata all'evenienza.

Siamo ora in grado di rispondere alla domanda “Quanto rende un impianto fotovoltaico?”.

I benefici imputabili all'installazione di un impianto di questo tipo sono molteplici:

Grazie al decreto Quarto Conto Energia, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) corrisponde 0,274 € (se si installa l'impianto entro giugno 2012, altrimenti 0,252 € se lo si installa entro dicembre 2012) per ogni chilowattora prodotto. Nel nostro caso l'incentivo si traduce in un importo di circa 1'100 € all'anno, pagato bimestralmente in base all'effettiva produzione dell'impianto letta sul contatore "conto energia" e assicurato per vent'anni.

Non è finita qui! Nel nostro esempio l'utenza è in grado di autoprodurre metà del proprio fabbisogno elettrico, riducendo la spesa in bolletta a circa 400 € all'anno.

Non solo... grazie al contratto di scambio sul posto con il GSE, tutta l'energia prodotta dall'impianto che non è stata consumata istantaneamente e che quindi è stata immessa in rete (letta attraverso il contatore "scambio sul posto"), verrà pagata a prezzi di consumo. Questo comporta quindi un rimborso integrale della bolletta che è stata pagata durante l'anno a Enel o al distributore di zona (cioè le rimanenti 400 € all'anno).

Riassumendo, l'aver optato per il fotovoltaico dà diritto nel nostro caso ad un incentivo annuo di 1'100 € più l'annullamento delle spese sostenute per l'acquisto di energia elettrica, per un ricavo complessivo di 1'900 € all'anno, circa 38'000 € per i primi vent'anni di funzionamento dell'impianto.

Con i prezzi del servizio “chiavi in mano” offerto da EquiWatt e la certezza dell'ottenimento dell'incentivo statale e del contratto di scambio sul posto, è garantito un tempo di ritorno di 5 - 6 anni sull'investimento sostenuto per l'installazione di un campo fotovoltaico di piccola taglia. Se sei interessato a valutare la redditività di un impianto sul tuo tetto puoi contattarci attraverso i soliti canali e richiedere un sopralluogo.

Rende, rende... avevate qualche dubbio in merito? Abbiamo iniziato col più semplice dei post, speriamo di trovare a breve il tempo per scriverne uno sullo scempio dovuto ai grandi impianti fotovoltaici installati a terra. Ci si sente!

Un saluto dal nostro Garage!

Al minuto 19:16 dell’intervista al premier Monti ospite nella trasmissione Matrix del 1 Febbraio 2012* il nostro premier parla di noi:

…abbiamo creato la possibilità per i giovani di costituire la cosiddetta società semplificata a responsbilità limitata, purché non abbiano superato i 35 anni, che non ha bisogno, per essere costituita, nè di notaio nè di capitale minimo, esente da diritti di bollo, ecc…
e non è che magari siano moltissimi i billgates fra i giovani italiani ma qualcuno ci dev’essere, perchè non siamo più stupidi che nella silicon valley…
però nessuno in Italia poteva per ora nel proprio garage partire in modo audace, coraggioso con un’iniziativa imprenditoriale… questa cosa lo agevolerà.

Oh Mario, non è detto che chi parte da un garage per sviluppare una propria idea abbia come modello Bill Gates (tant’è che il tuo video neanche riusciamo a visualizzarlo dalle nostre macchine Linux).

Dal buio del nostro ufficio “ipogeo”, non crediamo siano sufficienti questi interventi ad incentivare il lavoro giovanile: l’ostacolo più grande per la riuscita di una qualsiasi “impresa” che operi in un settore innovativo (l'unica cosa che qualcuno della nostra generazione senza futuro può pensare di fare, visto che per il resto s'è magnata tutto la generazione dei nostri genitori) è l'accesso al credito.

Ci sentiamo quindi in dovere di far presente al premier che solo garantendo a interessi e garanzie accettabili prestiti per innovazione reale, si potrà incentivare realmente l'occupazione giovanile e la creazione di imprese innovative e realmente indipendenti dai soliti attori nel panorama economico italiano.

Per inciso, l'ultimo bando che in teoria si prefiggerebbe questo obiettivo ha come requisito per la partecipazione un bilancio di 3 anni di almeno 80.000 €/anno... conoscete qualche giovane impresa con questi requisiti?


* non riportiamo nessun link poiché per riprodurre questo contenuto multimediale viene richiesto un software proprietario, come del resto in tutti i portali delle principali TV italiane.

Vendesi Scartoffie (prezzo modico)

Dal primo Luglio 2009, l’attestato di certificazione energetica (ACE) è obbligatorio per tutti gli edifici che vengono venduti o ceduti in affitto.

L’obiettivo della normativa è rendere l’acquirente o il locatario di un immobile cosciente delle “prestazioni energetiche” del proprio edificio, nel tentativo di creare una coscienza critica grazie alla quale la scelta di un immobile dovrebbe essere influenzata anche da considerazioni legate ai reali consumi imputabili al riscaldamento, al raffrescamento o alla produzione di acqua calda sanitaria.

Così come si predilige un frigorifero di classe A per i suoi ridotti consumi energetici, sarebbe quindi opportuno valutare l’acquisto di edifici la cui classe energetica, attestata dall’ACE, sia la più alta possibile.

Un altro aspetto interessante, in linea con l’obiettivo precedente, è l’obbligatorietà per il certificatore di suggerire nella redazione dell’attestato una serie di interventi per la riduzione dei consumi energetici (miglioramento della coibentazione dell’edificio, installazione di collettori solari, etc.), in forma di analisi costi-benefici.

Per usare una terminologia medica: diagnosi e prescrizioni energetiche realizzate da un tecnico competente, nella speranza di ridurre i consumi e incentivare investimenti nell’abito del risparmio energetico… quello che da tempo come EquiWatt cerchiamo di portare avanti.

Fin qui tutto bene… Ma come è stata recepita nella prassi questa norma?

Salvo qualche regione che ha legiferato in materia, praticamente tutti gli iscritti agli albi di Ingegneri e Architetti, insieme a geometri abilitati, possono redigere, senza comprovate competenze, un Attestato di Certificazione Energetica.

La domanda consistente (immaginate quanti appartamenti al giorno vengono venduti o ceduti in affitto solo nel comune di Roma...) e la possibilità di facili guadagni in tempi di crisi generalizzata ha innescato la classica guerra fra poveri.

Risultato?

Incredibili offerte al ribasso, fiorire improvviso di portali web settoriali, associazioni di lobby... fino all'inverosimile: da qualche mese è possibile acquistare su groupon un ACE per il proprio appartamento a sole 35€.

Noi conosciamo bene quali sono le pratiche minime per redigere seriamente un ACE, l'importanza di effettuare un sopralluogo dettagliato, la cura con la quale presentare le raccomandazioni per gli interventi di risparmio energetico e la loro analisi costi-benefici. Chi si offre a quel prezzo deve necessariamente tagliare qualcosa, penalizzare la rispondenza dell'analisi alla realtà, compilando l'attestato senza muoversi dalla propria scrivania ma basandosi sui pochi dati richiesti al cliente.

Le reazioni in rete sono state molto deboli e orientate più a preservare i privilegi del lavoro dell'ingegnere (leggasi alte tariffe professionali) che a difendere lo spirito originario della normativa sul risparmio energetico.

Se continuiamo così la certificazione energetica, ahinoi, diventerà l'ennesima scartoffia da compilare nell'atto dell'acquisto di un appartamento. Scartoffia, almeno questo, venduta a prezzo decisamente modico.